domenica 15 dicembre 2013

Devo dire che i post del sabato sera sono un po' frettolosi chissa' perche'. Comunque ritornando al discorso che disegnare e un po' raccontare la propria vita , una esigenza innata come nutrirsi, bere acqua , parlare, osservare, ammirare,giocare ecc... L'unica differenza e' la tecnologia,cioe'il modo di evolvere gli strumenti per realizzare disegni e dipinti, penso proprio che i nostri avi non potessero immaginare cosa fosse un tubetto di colore a olio oppure una bomboletta di colore spray. Ma per quanto riguarda il carbone che prendevano dal fuoco spento non c'e' differenza tra i
carboncini che oggi gli artisti adoperano per tracciare il disegno, se non il modo di usarlo,la tecnica, cioe' sempre di carbone si tratta , anche se elegantemente viene chiamato "fusaggine" dal francese "fusain" . Discorso diverso per quanto riguarda le matite fatte di grafite piu' o meno 
tenere a seconda dell'uso,cioe' minerali impastati con leganti diversi.Vorrei precisare che non amo molto la teoria ,ma la ritengo indispensabile per sviluppare la tecnica. Gia' il Vasari affermava che la pittura e la scultura sono figlie dello stesso padre : "IL DISEGNO"struttura essenziale per ogni
opera,anche l'artista che non adopera il disegno in realta' "DISEGNA DIPINGENDO".
Posso affermare che dopo 30 anni di esperienza nel campo si possono fare entrambe le cose nello
stesso momento,ma rimanendo semplice mi capitava spesso di osservare i disegni dei bambini,li 
seguivo in corsi per l'infanzia senza insegnare nulla ( solo adoperare colori all'acqua, non tossici)
e rimanevo incantato di quanto avessero da insegnarmi, al punto che ho scambiato, cioe' credevo che un disegno di questi giovani artisti fosse un'opera di Paul Klee,"scivolata da una qualche mia cartella (in senso fisico,non digitale) disegno che tra l'altro conservo ancora.

PS.non adoperatemi come articolista.non vi conviene: tutto cio' che leggerete e osserverete
"E'COMPLETAMENTE GRATUITO"
Buon proseguimento a tutti.Alla prossima Enrico.

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